Oggi il bugigattolo della colazione è alquanto affollato, ed incontro gente dalle strane abitudini. Un signore tedesco cerca di scaldare un dolce nel forno a microonde, ma digita una sequenza di tasti che manda in crash il sistema operativo, e mi ci vuole tutta la mia competenza ingegneristica per riuscire a fare un reboot e rimetterlo in funzione. Gli spiego inoltre che per ottenere un dolce caldo e fumante bastano 10 secondi di cottura, e non 2 minuti come voleva fare lui. Un’altra signora si scalda nel forno un bicchiere di succo di frutta; non avevo mai provato questa prelibatezza.
Vado al centro congressi a sentire alcune sessioni, ma l’inizio della giornata si rivela piuttosto deludente. Quasi tutte le sessioni sono su argomenti che non conosco. Se seguo una, ma i primi relatori sono orientali che parlano un inglese pessimo e non si capisce niente. Un’altra presentazione, dal titolo lunghissimo, si rivela invece interessante. Seguo una “keynote presentation” sull’utilizzo di tecniche di risonanza magnetica innovative per la diagnosi precoce del morbo di Alzheimer, presentata bene ma piuttosto pesante visto che dura 1 ora.
Siccome non ci sono altre sessioni interessanti nella mattinata, vado al centro commerciale. Ho bisogno di una cartoleria, ma non ne trovo. Invece del messicano oggi provo il cinese, ma non è un gran che (troppo dolciastro e appiccicaticcio), e la commessa è anche piuttosto imbranata (impiega parecchio tempo per capire che deve passare la carta di credito dal lato con la banda magnetica).
Alle 12:30 devo tornare al congresso per incontrare la persona con la quale lavorerò all’FDA, che a quell’ora finisce un corso. Per strada incrocio uno studente, di nome Mike, che nota la mia felpa di Santa Barbara e attacca bottone, raccontandomi che aveva studiato lì anche lui. È un tipo strano, che parla un inglese quasi incomprensibile. Quando gli racconto che andrò a lavorare alla FDA, mi chiede se me ne intendo di droghe, e quando confesso di essere poco preparato sull’argomento mi rassicura che non fanno male, visto che lui fuma erba ogni giorno da 5 anni ed ha i voti più alti della sua classe. Quando gli racconto che sto cercando una cartoleria, gentilmente si offre di rubare tutta la cartoleria di cui ho bisogno da qualche negozio del centro commerciale. Purtroppo il tempo stringe, e devo salutarlo senza poter approfittare di questa offerta allettante. Quando arrivo al centro congressi scopro che c’è stato un cambio di programma all’ultimo momento e oggi offrono il pranzo gratis, quindi mi mangio con fatica un piatto di insalata, pasta, carne e un dolce. Chiacchiero con i miei compagni di tavolo, e una signora inglese gentilmente mi regala il suo biglietto per il pranzo di giovedì, al quale non potrà andare. Saluto brevemente il mio collega della FDA, che però oggi è impegnato.
Il pomeriggio trascorre senza novità di rilievo. Lavoro alle slide e incontro uno dei docenti del corso, il quale conferma che le presentazioni di oggi non erano particolarmente entusiasmanti. Verso sera seguo un workshop, ceno e torno in motel.
2 commenti:
oddio am che gentaglia incontri? io starei attenta ad attaccar bottone con gli altri, sicchè cambierei felpa! :) anche la zia suggerisce la stessa cosa... mi raccomando!
Guarda che incontro gentaglia anche a Trieste e senza quella felpa.
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