Oggi alle 6:30 di mattina faccio una phone conference via Skype con Trieste e Saronno. Vista l’ora antelucana (dovuta ad impegni degli altri partecipanti) ci sono soltanto io da casa, senza Aldo. Illustro i risultati ottenuti togliendo il collimatore e rifacciamo i piani per il lavoro futuro. Per fortuna questa casa ha i muri spessi e gli altri non mi sentono. Prima di andare in laboratorio mi preparo in velocità delle crêpes alla Nutella usando la pastella avanzata da ieri sera, e ne offro qualcuna ad Ellen che ieri era fuori e non le ha assaggiate.
Per pranzo devo andare in mensa, visto che non ho portato insalate (sia perché non sono andato a fare la spesa, sia perché sono stufo). Devo farmi spiegare la strada, che è abbastanza lunga: devo passare un ponte che porta all’edificio vicino (dove si trovano i laboratori di chimica e genetica), girare a destra, andare fino in fondo al corridoio, scendere un piano di scale, passare un altro ponte per andare in un altro edificio (dove ci sono uffici e sale conferenze), girare a sinistra, andare fino in fondo al corridoio, passare un altro ponte, girare a sinistra e scendere le scale. Riesco ad arrivare prima della chiusura, e mi mangio un pranzo costoso e non particolarmente entusiasmante. La mensa è gestita dalla stessa ditta che gestisce la mensa dell’università di Trieste, ma a Trieste è molto meglio.
Nel pomeriggio Samta, una ragazza indiana in visita al laboratorio, tiene un seminario su nuovi materiali per costruire scintillatori.
Prima di tornare a casa vado al negozio a comprare una ricarica per il cellulare. Per curiosità spiego il mio problema con il numero di telefono di 9 cifre, ma non hanno idea. Dopo varie consultazioni mi suggeriscono di mettere un 1 davanti; provo ma di nuovo mi dà lo stesso errore. Decisamente è più facile comprare la ricarica in negozio. Qui non usano la scheda da grattare; danno un foglio stampato con un codice.
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