Questa pagina contiene il diario e le foto di un viaggio in USA che ho fatto per motivi di studio e ricerca, nell’ambito del Dottorato di Ricerca in Ingegneria dell’Informazione che sto seguendo presso l’Università di Trieste. Il viaggio prevede le seguenti destinazioni:

  • 14 febbraio - 23 febbraio 2008: San Diego, California, sede del congresso SPIE Medical Imaging
  • 23 febbraio - 17 marzo 2008: Silver Spring, Maryland, presso il
    NIBIB/CDRH Laboratory for the Analysis of Medical Imaging Systems
    Division of Imaging and Applied Mathematics
    Office of Science and Engineering Labs
    Center for Devices and Radiological Health
    Food and Drug Administration
Novità: mi fermo fino al 3 aprile. Per Pasqua ho fatto una breve gita a New York City.

Potete trovare il diario dell’anno scorso all’indirizzo http://ggchome.altervista.org/california

Per chi non sa come funziona un blog: I messaggi vengono mostrati a partire dal più recente, quindi per leggere il diario in ordine cronologico bisogna partire dalla fine. Se volete scrivere un commento visibile a tutti i lettori, cliccate sull’apposito link alla fine di ogni giornata. Se non siete registrati, scegliete “Anonimo” in basso alla pagina dove c’è scritto “Scegli un'identità”, ma ricordatevi di scrivere il vostro nome nel testo del blog.

26 febbraio 2008

Durante la notte ho una brutta sorpresa. Qui vicino passa una ferrovia, e anche qui come l’anno scorso a Santa Barbara i treni usano suonare all’impazzata. Fortunatamente il traffico è scarso; passa qualche treno la sera ma di notte smettono. In compenso non ci sono altri rumori, e non ci sono autostrade nelle vicinanze. La mattina mi metto l’ultima maglietta pulita che mi è rimasta, con la bandiera della California Republic forse un po’ fuori tema visto il gelo di questi giorni, e vado a Silver Spring dove ho appuntamento con Luigi in albergo.

Siamo notoriamente in piena campagna elettorale, e noto che qui la gente usa esternare le proprie idee politiche piantando dei cartelli nel giardino davanti a casa. Lungo la passeggiata per andare alla stazione passo davanti alla casa di un sostenitore di Hillary e di uno di Obama. Un altro invece guarda al passato ed espone un cartello con la scritta “Impeach him”; il vicino ha la memoria più lunga e scrive “Impeach them both”. Raggiungo Luigi e prendiamo un taxi fino al campus. Dopo i controlli di sicurezza facciamo colazione, e nel seguito della mattina facciamo una conferenza telefonica con il mio professore a Trieste. Per pranzo andiamo alla cafeteria del campus, che però si rivela molto costosa e non particolarmente entusiasmante. Molti si portano il pranzo da casa, lasciandolo nel frigorifero in dispensa, e probabilmente farò così anch’io.

Luigi parte nel pomeriggio. Terminata la giornata, prendo l’autobus per tornare a casa. Anche qui, come in molte altre città americane, non si usano i biglietti dell’autobus e si paga la corsa in contanti direttamente a bordo con un’apposita macchinetta. Purtroppo la macchinetta è guasta e tocca viaggiare gratis. Prima di tornare a casa compro del latte e due “muffin” giganti al cioccolato per la colazione, giusto per sopravvivere finché non farò una spesa più sostanziosa. Quando torno a casa Ellen non c’è ancora, ma mi ha lasciato in vista sul tavolo la scatoletta di cibo per Zen e un biglietto con le istruzioni. Do da mangiare a Zen, e la cosa ci rende immediatamente amici per sempre. Magari fosse così semplice con gli umani. Siccome non ho ancora fatto la spesa decido di ordinare una pizza, ma in quel momento Ellen torna a casa e si offre gentilmente di accompagnarmi in auto al supermercato. Faccio partire la lavatrice e quindi andiamo. La spesa qui è più facile rispetto all’anno scorso, sia perché ormai mi sono abituato a libbre e galloni, sia perché siamo lontani dal Messico e c’è meno rischio di trovare ingredienti piccanti nelle salse per la pasta. Al ritorno trasferisco il bucato nell'asciugatrice e mi preparo la cena: pasta con sugo al pomodoro, peperoni (non piccanti) e aglio (avrebbe mai potuto essere cattivo?), arricchita con olio e parmigiano, e per secondo scaloppine di maiale alla milanese. Ellen osserva con interesse questa ricetta, che già aveva suscitato ammirazione l’anno scorso e in varie mie amiche. Le abilità culinarie fanno sempre colpo sulle donne. Tranne su quelle single, ovviamente. Una macedonia di frutta e uno yogurt alla vaniglia fanno da dessert. In seguito Ellen stampa il contratto, lo firmiamo e pago l’affitto, suscitando qualche dubbio perché sono il primo inquilino che paga con travelers cheques. La rassicuro, visto che l’anno scorso ho pagato allo stesso modo e non ci sono stati problemi. Però per complicare la cosa ne sbaglio a firmare due, e non posso semplicemente andare di persona in banca perché Ellen usa una banca on-line e deve spedire gli assegni per posta. Siccome ormai è tardi e non spediremo gli assegni subito, decido che domani mattina telefonerò alla mia banca per chiedere consigli.

Nessun commento: