Questa pagina contiene il diario e le foto di un viaggio in USA che ho fatto per motivi di studio e ricerca, nell’ambito del Dottorato di Ricerca in Ingegneria dell’Informazione che sto seguendo presso l’Università di Trieste. Il viaggio prevede le seguenti destinazioni:

  • 14 febbraio - 23 febbraio 2008: San Diego, California, sede del congresso SPIE Medical Imaging
  • 23 febbraio - 17 marzo 2008: Silver Spring, Maryland, presso il
    NIBIB/CDRH Laboratory for the Analysis of Medical Imaging Systems
    Division of Imaging and Applied Mathematics
    Office of Science and Engineering Labs
    Center for Devices and Radiological Health
    Food and Drug Administration
Novità: mi fermo fino al 3 aprile. Per Pasqua ho fatto una breve gita a New York City.

Potete trovare il diario dell’anno scorso all’indirizzo http://ggchome.altervista.org/california

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31 marzo 2008

Stamattina piove e c’è nebbia. Questo, come è già successo altre volte, scatena il panico: tutti prendono l’auto, il traffico è ingorgato, e gli autobus sono in ritardo. Sono l’unico viso pallido sull’autobus.

Oggi avrei dovuto provare a compilare il mio programma sul cluster, ma Aldo è impegnato con delle visite e non ha tempo per me. Quindi faccio qualche prova su un metodo per la correzione dell’under-adaptation al quale sto lavorando. Per spiegare il problema in parole povere, quando si guarda una zona scura vicino ad una zona chiara, la si vede male perché l’occhio è in parte abbagliato dalla luce proveniente dalla zona chiara; se invece tutta l’immagine è scura, l’occhio si adatta e la vede meglio. Il monitor su cui sto lavorando può riprodurre immagini con zone molto chiare e molto scure, per cui questo problema può capitare e ridurre la visibilità dei dettagli in una radiografia. Per correggerlo, è necessario modificare l’immagine in modo da amplificare i dettagli che risulterebbero poco visibili.

Per pranzo mangio in mensa, perché mi sono stufato delle insalate o dei piatti pronti scaldati nel forno a microonde. Rischio di prendere delle lasagne alle verdure (non ho grandi aspettative ma non c’è niente di meglio), e l’addetta le pesa attentamente con la bilancia per non correre il rischio di darmene qualche oncia di troppo. Come secondo prendo polpette e verdure, per le quali invece ci si serve da soli e si paga a peso. Le lasagne tanto per cambiare sono piccanti (l’unica cosa non piccante sono i cheeseburger), il secondo è sopportabile.

Nel pomeriggio Aldo mi chiede di preparare una breve dimostrazione in laboratorio per i visitatori. Devo quindi ricollegare il monitor al computer (per le prove sull’under-adaptation ne usavo un altro), e naturalmente la configurazione della scheda video si è sballata. Dopo vari tentativi riesco a rimettere tutto a posto, e posso mostrare il monitor in tutto il suo splendore.

Per tornare a casa prendo il solito autobus, ma oggi Kellie non c’è. Chiacchiero quindi con il signore etiope, che si chiama Jacob, e parliamo un po’ di informatica. Mi racconta che quando ha iniziato programmava in Cobol ed era uno strazio; in seguito è passato al Fortran ed era molto meglio. Io invece non ho mai usato il Cobol, e ho soltanto provato una volta il Fortran per curiosità; ho iniziato con il Pascal ma in seguito sono passato al C, che uso tuttora assieme a Matlab e talvolta Assembler. Molti sostengono che il Fortran è più adatto al calcolo scientifico, ma non sono ancora riuscito a trovare una spiegazione soddisfacente del motivo, e neanche Jacob lo sa.

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