Anche oggi Zen si mette a miagolare di mattina, però mi sono fatto spiegare dove sono le scatolette e gliene do metà. La sua dieta consiste in mezza scatoletta alla mattina e mezza alla sera; sembra poco ma evidentemente non lo è, visto che è piuttosto in sovrappeso. Comunque gli faccio fare un po’ di esercizio fisico facendogli rincorrere il puntatore laser; quando è dell’umore giusto fa degli scatti notevoli.
Oggi esco di casa un po’ prima del solito per evitare l’ingorgo mattutino. Sull’autobus incontro il signore che parla italiano. Parliamo un po’ di Trieste, dove è vissuto tanti anni fa; si ricorda i tram, che ormai non ci sono più da un pezzo (tranne quello di Opicina), ma il resto è rimasto più o meno uguale, almeno dal punto di vista architettonico e urbanistico. La popolazione però è molto cambiata. Mi racconta che spesso i cittadini erano molto gentili con lui sapendo che era americano, gli autisti dell’autobus lo lasciavano salire senza biglietto e uno gli ha addirittura offerto il caffè al capolinea. Ricorda inoltre molte belle ragazze, bionde e molto amichevoli. Bei tempi ...
Il mio programma procede lentamente; la versione scritta in Matlab è pronta, ma per trascriverlo in C in modo da farlo girare sul cluster Linux ci vuole ancora parecchio lavoro. Aldo mi chiede di generargli e stampargli alcune immagini con diversi valori dei parametri; le preparo e in seguito facciamo una lunga discussione. Anche oggi c’è Qian, e le mostro alcune prove preliminari. Per pranzo vado in mensa; una cosa che non mi piace è che quasi tutti i piatti sono piccanti, e non vengono segnalati. Prendo una minestra di pollo e verdure piccante, della carne piccante con contorno di verdure piccanti.
Ritorno con l’autobus delle 17:50, sul quale incontro i soliti compagni di viaggio. Anche oggi Kellie è meno chiacchierona, e passa quasi tutto il tempo a giocherellare con il (suo) cellulare. In seguito si mette a parlare di cinema, visto che i miei occhiali da sole ricordano qualche personaggio, e mi parla dei suoi film preferiti. Molti non li ho visti, e alcuni non li ho nemmeno sentiti nominare; magari li ho anche visti ma non conosco il titolo originale. Arrivato a casa cerco di finire le provviste deperibili, perché domani parto per New York e starò via da casa qualche giorno. Preparo per Ellen e Aaron della salsa alle cipolle; invece del dado che aveva un gusto strano, provo a mettere il vino tedesco avanzato alla festa, ma è talmente pessimo che non va bene nemmeno per cucinare e la salsa viene con un retrogusto non proprio entusiasmante, quindi la metto via senza dire niente a nessuno. In seguito faccio il bucato, lavando anche la felpa di Santa Barbara, quindi raduno le cose da portare e poi vado a dormire.
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