La colazione non è compresa nel prezzo dell’albergo, e va pagata a parte. Però il buffet è abbastanza ricco e non è eccessivamente costoso, quindi decidiamo di prenderlo e ci riempiamo stomaco e tasche fino al limite della capienza. Prendiamo quindi la metropolitana e andiamo a fare un breve giro per il centro di Washington DC. Scendiamo alla fermata di Capitol South e ci incamminiamo verso Capitol Hill.
Il Campidoglio
Il National Mall e il Washington Monument visti da Capitol Hill
Il Campidoglio visto da 1st Street NW
Scendiamo da Capitol Hill ed entriamo nell’US Botanic Garden. Il passaggio dai circa 4° esterni all’atmosfera calda e umida delle serre si sente.
Dentro l’orto botanico
Dopo aver soddisfatto i bisogni fisiologici, prendiamo un autobus per andare verso la Casa Bianca. Scopriamo che l’abbonamento della metropolitana, pagato a caro prezzo, non vale per gli autobus; l’autista però ci lascia salire comunque.
La Casa Bianca
Ci avviamo a piedi verso il Lincoln Memorial, attraversando i Constitution Gardens (un po’ brulli in verità)
Il World War II Memorial
La Reflecting Pool e il Lincoln Memorial
Le famose Oche del Campidoglio. E noi ci lamentiamo dei cani ...
Vista dalla scalinata del Lincoln Memorial
Dopo un veloce rebechin con il bottino del buffet di colazione, andiamo a prendere la metropolitana. Ci incamminiamo lungo la 23rd Street verso Foggy Bottom. Ci intrufoliamo nella toilette del George Washington University Hospital, e già che ci siamo facciamo rifornimento alla Cafeteria. Prendiamo quindi la metropolitana e andiamo a dare una veloce occhiata al Pentagono. È vietatissimo fare foto. Dopo un breve giro, ripartiamo per Tenleytown, dove andiamo a fare shopping. Andiamo in un negozio di attrezzature sportive, dove prendo una torcia a LED e un cappello imbottito. Visitiamo quindi un negozio di elettronica, che però nonostante il cambio favorevole si rivela più costoso dell’Italia.
Per cena decidiamo di andare in un locale con musica jazz. La sera prima una delle amiche di Ellen ci aveva segnalato che ci sono dei buoni locali in U Street, ma ci aveva avvertito che è una zona piuttosto malfamata, quindi per non rischiare proviamo invece un locale consigliato dalla guida nei pressi di Union Station. Dopo aver girato inutilmente cercando di trovarlo proviamo a telefonare, e ci dicono che stasera non c’è musica dal vivo, quindi nascondiamo bene il prtafogli e prendiamo nuovamente la metropolitana per U Street. Arrivati sul posto ci guardiamo intorno, ma non vediamo locali particolarmente attraenti. Chiediamo consiglio ad un passante, che ci consiglia un locale; lo troviamo ma dall’esterno non ci ispira particolarmente: è vuoto e la musica dal vivo si limita ad una pianista dall’aria non molto viva. Girando troviamo un ristorante etiope; un avviso esposto sulla vetrina dice che il locale è tenuto sotto controllo dallo sceriffo, e la cosa ci rassicura. Prendiamo un piatto misto di verdure e carni, che però non riusciamo a finire perché alcune parti sono eccessivamente piccanti.
Ormai si è fatto tardi, quindi torniamo in albergo. In metropolitana ci tocca aspettare a lungo, perché di domenica sera i treni sono poco frequenti; inoltre un avviso dice che sono previsti ritardi fino a mezz’ora lungo la linea rossa a causa di alcuni lavori agli scambi che costringono i treni a viaggiare a binario unico.
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